Cornettomania: il cornetto a colazione in Campania

Quanti e quali tipi di cornetto ci sono in commercio?

La Campania non è solo la regione dove puoi gustare un’ottima pizza, un bel piatto di pasta o delizioso cibo di strada, ma anche il posto dove ti svegli con l’odore del caffè. Nessuno può dirsi davvero sveglio se prima non beve una bella “tazzulella” di cafè, accompagnata da un caldo cornetto. Semplici, ripieni di cioccolato, a crema o crema e amarena, i cornetti rappresentano la classica colazione partenopea e campana.

Per chi non l’avesse mai notato, almeno in Campania, i cornetti più diffusi sono di 3 tipi:

  • cornetto all’italiana
  • croissant (pasta sfoglia)
  • cornetto all’ischitana (nato ad Ischia dalla sapiente arte pasticcera della nota famiglia Calise)

Ingredienti di base per ogni tipo di cornetto

CROISSANT

  • farina;
  • burro;
  • latte in polvere;
  • lievito;
  • sale;
  • acqua;

 

CORNETTO ALL’ITALIANA

  • farina;
  • burro;
  • uova;
  • miele;
  • lievito;
  • aromi (vaniglia o buccia d’arancia);
  • sale;

 

CORNETTO ALL’ISCHITANA

  • farina;
  • burro;
  • uova;
  • miele;
  • lievito;
  • aromi (vaniglia o buccia d’arancia);
  • sale;
  • zucchero;

Confrontando gli ingredienti delle diverse tipologie, il primo elemento che salta all’occhio è che il cornetto all’italiana si differenzia dal classico croissant per la presenza delle uova nell’impasto. A detta di molti estimatori della colazione all’italiana, il croissant esalta maggiormente il sapore del ripieno (che sia crema, cioccolato o qualsivoglia farcitura) proprio per il tipo d’impasto.

Ad uno sguardo attento non sarà sfuggito che la ricetta del croissant è la stessa della pasta sfoglia. Stessi ingredienti, stessa consistenza. A differenza del cornetto all’italiana, infatti, il croissant si presenta sempre croccante e friabile (i francesi definiscono questa caratteristica con il termine “croustillant“).

Esternamente possono sembrare tutti deliziosi e perfetti, ma è l’interno a decretare il vero successo di un croissant. La sua lavorazione può arrivare sino a 48 ore con un impasto che necessita di 24 ore di riposo a temperatura controllata. Soltanto dopo è possibile aggiungere il burro ed occorrono altre 24 ore affinché la lievitazione possa dirsi terminata.

Del cornetto all’italiana esistono numerose varianti di farcitura, tra le più apprezzate vi sono i cornetti integrali e ai cereali, ideali per chi ci tiene alla linea ma non rinuncia al gusto e alla golosità.

Il cornetto all’ischitana o anche noto come cornetto ischitano è invece la perfetta fusione tra il #croissant francese ed il cornetto all’italiana.

Per chi ancora non conoscesse la differenza con gli altri due tipi, vi spieghiamo brevemente che in questo caso si parte dalla pasta sfoglia per poi aggiungere l’impasto brioche. Infatti questo è attualmente il #cornetto più diffuso a #Napoli secondo le preferenze dei consumatori.

Il risultato finale è quindi leggero ma con più gusto (diciamo così) rispetto ai precedenti. Normalmente questo tipo di cornetto viene farcito come il cornetto italiano classico (con creme, confetture e marmellate). Ma ultimamente il mercato offre davvero tantissime alternative. Fra queste, seguendo i trend del momento, la versione farcita con crema al pistacchio è senza dubbio la più gettonata. In altri casi la farcitura è molto fantasiosa (o addirittura ardita potremmo definirla): pere e grappa, fragola e miele, rum e cioccolato, caramello, crema al caffè. 

Cornetti al burro o con margarina?

La ricetta originale del cornetto prevede il burro ed anche di prima qualità. Ben pochi sanno però che nella maggior parte dei casi i cornetti consumati al bar sono invece realizzati con margarina, più economica ma anche più semplice da lavorare. Nel tradizionale cornetto all’italiana la percentuale di burro varia dal 20% al 25% e ciò determina la qualità e il peso dell’impasto. Nel croissant, che ricordiamo non prevede l’uso di uova, la percentuale di burro arriva al 35% e in alcuni casi addirittura al 40%. Il risultato? Il croissant si presenterà più sfogliato e croccante, mentre il cornetto italiano molto più soffice ma altrettanto saporito.

Calorie di un cornetto

Vi siete mai chiesti quante calorie ha un cornetto? Un cornetto tradizionale ha 411 kcal (fonte: My Personal Trainer). Per bruciare le calorie di questo delizioso dolce (nel caso di un uomo di 35 anni di 70 kg di peso e 175 cm di altezza) occorrono 2 ore e 24 minuti di camminata lenta o in alternativa 45 minuti di corsa (ad 8km/h) o 42 minuti di nuoto in stile libero. Se non amate l’attività fisica, potete ugualmente bruciare le calorie di un cornetto praticando altre attività come le pulizie domestiche (2 ore e 24 minuti) o il giardinaggio (1 ora e 30 minuti). Se invece restate sul divano a guardare la tv impiegherete “solo” 6 ore per smaltire il vostro delizioso cornetto.

La storia del cornetto

Quando si tratta di specialità gastronomiche, il tricolore ha sempre un posto in prima fila. La storia questa volta inizia di buon mattino, a colazione, con il fedele compagno di caffè e cappuccino: il cornetto. Le prime fonti che testimoniano la diffusione del cornetto in Italia risalgono al 1638 durante gli scambi commerciali tra la Repubblica di Venezia e Vienna. Molti sostengono che il croissant francese sia nato prima del cornetto italiano, ma la verità è un’altra. Il croissant risalirebbe al 1770 all’epoca di Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria. Lo dimostra il fatto che in Francia il croissant è noto anche con il termine “viennoiserie” che identifica un prodotto da forno lievitato a base di pasta sfoglia originario di Vienna. Ufficialmente il cornetto nasce nel 1838 con l’apertura della Boulangerie Viennoise di Parigi, mentre compare per la prima volta nel Dizionario della Lingua francese (Dictionnaire de la langue française) nel 1863. Nel Belpaese l’abilità dei maestri fornai e panificatori veneti permise il perfezionamento della ricetta austriaca originale.

E voi quale preferite? Croissant, cornetto ischitano o cornetto all’italiana? Diteci la vostra
#campaniafoodporn – La Gastronomia della Regione Campania