Il giro di Napoli in 7 dolci

Se c’è un posto da stare alla larga quando si è a dieta, senza dubbio questo è Napoli. La tentazione  è nascosta dietro ogni angolo di strada, e se pensate di essere forti d’animo e desistere dal peccato goloso vi sbagliate di grosso. Resistere ai dolci napoletani è statisticamente impossibile: sono tanti, troppi, uno più saporito dell’altro, costano poco e le porzioni sono quasi sempre gratificanti. La bella Partenope è costellata di pasticcerie in ogni dove, tanto da rendere ogni momento quello giusto per  fare un spuntino dolce.

La famosa triade della pasticceria partenopea (sfogliatella, pastiera, babà) nel corso negli anni si è arricchita di tante golose new entry. I nostri palati sono costantemente tentati da tante prelibatezze ad elevato contenuto di zuccheri e altrettanto elevato contenuto di felicità. Scopriamo insieme i 7 dolci napoletani da provare almeno una volta nella vita.

Un avviso importante prima di proseguire:  la lettura è altamente sconsigliata ai “dietomani”, poiché la sola vista di queste meraviglie è da leccarsi i baffi. Qui c’è da ingrassare solo al pensiero, ma la goduria è assicurata.

Ministeriale

Romanticismo e burocrazia si fondano nella storia di questo dolce, legato a una delle più storiche pasticcerie di Napoli: Scaturchio. Correva l’anno 1905 quando il pasticciere Francesco Scaturchio, fondatore della pasticceria, per conquistare la sua amata decise di inventare un nuovo dolce accattivante: un medaglione di cioccolato fondente dal cuore cremoso e leggermente liquoroso. Il finale della storia non è noto: se la bella preda la “sciantosa” Anna Fougez abbia rifilato un due di picche o sia stata conquistata. La segretissima ricetta di questo dono d’amore non è mai cambiata ed è ancora realizzato in modo artigianale. Ma da cosa deriva il nome? Francesco decise di presentarlo alla Casa Reale, ma per farlo dovette superare un lungo iter burocratico passare di ministro in ministro e la faccenda divenne quasi un “affare di Stato”, ma il successo eterno del dolce fu assicurato!

Fiocco di neve

Ben prima della storica nevicata di Febbraio 2018, Napoli è stata invasa da una pioggia di fiocchi di neve. Creazione golosa di Ciro Poppella, il fiocco di neve ha una ricetta semplice, ma gelosamente custodita. Si tratta di una soffice brioscina (lievitata almeno 8 ore) con ripieno dato da un mix di panna, ricotta di pecora e crema. Basta un morso e tocchi il cielo con un dito! Dove trovarlo? Dalla Pasticceria Poppella nel cuore della Sanità. Da non lasciarsi sfuggire anche la nuova variante al pistacchio. ideale per chi alla neve delle montagne svizzere, preferisce il mare e il sole di Napoli.

Via col vento

Leggeri, poco calorici e molto chic, questi dolcetti sono stati creati circa 2 decenni fa dalla storica Pasticceria Colmayer a Via Arenaccia. La ricetta è semplice: pasta choux a forma di ciambellina, ricoperta di granella di zucchero e spolverata di zucchero a velo. Nato nudo e semplice nella sua versione originale, oggi questo dolce è presentato anche con una golosa guarnizione di cioccolato bianco o crema chantilly. Lasciate al vento la possibilità di portarvi via in un viaggio dei sensi e abbandonatevi a questa golosa tentazione napoletana.

Sfogliacampanella

Non è una sfogliatella né un babà, né un semplice dolce alla ricotta. La creazione di Vincenzo Ferrieri, patron di SfogliateLab, è una meraviglia golosa che tenta di stupire tutti con i suoi tre strati di gusto: all’esterno la sfogliata riccia, all’interno- un babà mignon avvolto in un cuore di cioccolato e in una raffinata mousse a base di ricotta. Un dolce che invita chi lo assaggia a concedersi una pausa di piacere intensa e duratura. Dai gusti tradizionali a quelli più arditi, dalle varianti dolci a quelle salate, dai must alle new entry stagionali: ce n’è per tutti i gusti e per tutti i palati! Impossibile resistere; non avete scuse per sottrarvi alla seduzione golosa della Sfogliacampanella.

Babà da passeggio

Non un comunissimo babà, ma un Cuore di babà. Vi starete chiedendo qual è allora la sua particolarità? Semplice. E’ un babà bagnato nel rum stratificato in un bicchiere trasparente con crema chantilly, fragoline e panna (è disponibile anche il gusto oreo per i tipi “cioccolatosi”). Perfetto da gustare al cucchiaio godendo del caldo sole primaverile mentre si passeggia per le vie del centro cittadino. Ideale per chi vuole concedersi una fuga golosa senza rinunciare al gusto.

Conograffa

Per chi ama viziarsi senza riserva, troverà soddisfazione da Ciro a Mergellina, il mitico chalet sul lungomare di Napoli. L’invenzione unisce le due specialità più amate dello storico locale: il gelato e la graffa. Il Conograffa unisce il profumo dell’impasto fritto cotto al momento alla cremosità del gelato di prima qualità.  Goduria e relax assicurato: cosa c’è di meglio di un peccato di gola morso in un angolo di Paradiso dove il cielo incontra il mare?

Caprese

La torta caprese prende il nome dal suo luogo d’origine, la meravigliosa isola di Capri. Secondo la leggenda, sarebbe nata da una creazione involontaria del pasticciere Carmine Di Fiore, il quale, per un errore di distrazione dimenticò di mettere la farina in una torta di mandorle che stava preparando per tre malavitosi americani. Il risultato però fu sorprendente e i tre brutti ceffi ne preteso la ricetta. Da allora il successo della caprese è rimasto immutato. Questo dolce è ideale per chi ama i sapori semplici, ma vuole concedersi un peccato di gola intenso e raffinato. Da assaggiare è anche la variante al limone, perfetta per la stagione estiva e per chi ama i sapori freschi e leggeri. Dove trovarla? Dalla storica Pasticceria Bellavia troverete una della capresi migliori della città.

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